domenica 29 luglio 2012

Blue-Blood Gear: primo volume


Commentino veloce sul primo numero di Blue-Blood Gear:
Numero abbastanza introduttivo che non riesce a soddisfarmi. La storia è quella di un ragazzo che grazie ad una abilità innata riesce a costruire delle "macchine da guerra" chiamate Haguruma. Kodo, questo ragazzo prodigio, è il principe della fazione dal sangue blu che è in guerra con la fazione dal sangue rosso. Il ragazzo, però, crede di costruire delle macchine il cui scopo è quello di aiutare la gente non quello di ammazzarla per cui, dopo averlo scoperto, tradisce il padre e si ritrova dall'altra parte di questa sottile linea che separa i due popoli.
Bah... in generale non mi piace una shonenizzazione di questo tema piuttosto spinoso. Compaiono un po' di stereotipi sulla discriminazione raziale, frasi del tipo: "loro non sono uomini, ma animali!". Kodo è un pischello, per ora, senza carattere, ma che riesce a prendere una posizione sul padre. La sua ingenuità è quesi fastidiosa, ma ci può stare visto che è un ragazzo e che è vissuto in una campana di vetro per tutta la sua vita. Ottima, la reazione del padre che riesce ad espellere il figlio, dopo il tradimento, dal proprio popolo con un: "tu non sei indispensabile!". Questo voler identificare nel padre il male mentre nel figlio la giustizia, mi sembra un po' banalotto anche per uno shonen.
Ci sta pure un lauto tocco di fanservice, che, imho, non dovrebbe proprio comparire in un manga che approfondisce, o quanto meno tratta, questo genere di argomenti. Secondo me con questo tema si poteva costruire un ottimo seinen; non so quali picchi profondi riesca a creare uno shonen e l'argomento, un po', lo richiede. Poi, oh, è un po' presto per giusgere a questo genere di conclusioni!
Vabbè, dai, vedremo il prossimo, almeno per un altro numero voglio seguirlo.

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