venerdì 20 luglio 2012

Cloudy Sky & Prism & Solar Car: primo volume

Letto il primo volume...
Nono, non ci siamo. Troppi stereotipi e forzature in questo primo volume.
Il protagonista, Shota, un ragazzo solitario che mette da parte i soldi per andare all'università, viene "invitato" a far parte di un gruppo di studenti di ingegneria per la costruzione di una Solar Car (veicolo ad energia solare) per una serie di semi-coincidenze. Shota ha perso da piccolo il padre in un incidente stradale ed è per questo che all'inizio non vuole far parte di questo progetto, ma dopo la visita del prof Saeki cambia opinione e decide di collaborare e, nel contempo, di farsi nuovi amici.

Ma la vera banalità di questo manga viene ora: si scopre che la ragazza del gruppo (ragazza che ha dato il via a questo progetto e figlia di un ex prof universitario cacciato dall'università per un incidente stradale), Junko, è proprio la figlia dell'uomo che ha causato l'incidente stradale dove è morto il padre di Shota. A fine volume vediamo anche una bella tavola in cui lei piange dopo aver, accidentalmente (ovviamente), scoperto il fatto!

Ma dai... che è una soap opera messicana?!

Se non fosse stato per quello lo avrei anche apprezzato e non riesco proprio a capire questo banalissimo intrigo. Perchè? Perchèèè?!!!
Peccato, davvero peccato. Il tema centrale, la costruzione della Solar Car, è molto interessante, ma se ci buttano dentro cose così alla rinfusa sono indeciso nel completare l'opera sebbene si tratti solo di due volumi. Non me l'aspettavo proprio da Mistr Moonlight Mile (manga che apprezzo davvero molto). Soprattutto confidavo in un approfondimento sul funzionamento della Slar Car e, magari, qualche considerazione sull'inquinamento ambientale. Mai mi sarei aspettato una shonen ABC... mah...

2 commenti:

  1. Beh, io l'ho letto, e sinceramente non accordo con ciò che scrivi riguardo alla "soap opera messicana", non trovo affatto banale la scelta di aggiungere alla trama questa storia; senza di cui sarebbe stata troppo lineare e incentrata su un unico argomento, facendola così risultare in questo modo più scontata di quel che dici...

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  2. Ciao, grazie del commento.
    E' vero che senza quel colpo di scena sicuramente la trama avrebbe seguito un adamento lineare, ma è anche vero che l'argomento stato introdotto con grandi forzature. Imho, si sarebbe potuto introdurre con la dovuta calma non in una ventina di pagine dove Shota scopre la verità e dove Junko scopre che in realtà Shota è il figlio dell'uomo che suo padre ha ucciso in un incidente stradale. Spero tu possa concordare con me sul fatto che il modo in cui Junko scopre il fatto sia piuttosto banale, tritto e ritritto. Insomma credo che in due volumi non si possa introdurre questo genere di argomento che andrebbe affrontato con la dovuta calma altrimenti il manga appare come una soap opera messicana dove in tutto vine a galla in pochi minuti certando di colpire a tutti costi il grande pubblico anche con forzature di ogni tipo e colpi di scena non necessari.

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