venerdì 1 giugno 2012

Due terremoti per svegliare un'Italia fannullona

Vi riporto un piccolo stracio dal gazzettino di oggi:

Clini. «Ho cominciato a parlare di un piano nazionale per la sicurezza del territorio non appena mi sono insediato. Un piano che duri quello che deve durare ma almeno 15 anni». Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, parla di quella che ritiene «una priorità, una grande infrastruttura per il nostro paese, e l'evento sismico di questi giorni ne ha richiamato la necessità». Secondo il ministro il piano per la sicurezza del suolo potrebbe essere sostenuto «sia con risorse pubbliche che con investimenti privati agevolati».

Povera Italia afflitta dai debiti.
Povera Italia afflitta dalla crisi.
Povera Italia afflitta dalla pigrizia!

Si, c'è voluto un secondo grande terremoto, dopo il terremoto de l'Aquila, per svegliare lo stato; per iniziare un piano di riabilitazione delle strutture che non soddisfano i requisiti imposti dalla nuova normativa.
Dopo il terremoto dell'Aquila sembrava che le cose iniziassero a smuoversi colmando il buco lasciato dalla normativa del 2003 dove le regioni avevano l'obbligo di verificare, o riabilitare secondo le odierne norme antisimiche gli edifici pubblici come scuole e ospedali e lasciando addiritura facoltativa la verifiche per altri edifici. Il vuoto è stato colmato con il D.M. del 2008, appunto dopo il terremoto che ha investito l'Aquila, dove viene imposto la verifica a tutti, indipendentemente dalla volontà della regione.

CI SONO VOLUTI 5 ANNI DI PURI PREAMBOLI BUROCRATICI ED UN TERREMOTO PER SVEGLIARE LO STATO.

E' sconcertante in fatto che ci voglia una catastrofe per svegliare la povera Italia!| Ecco, un nuovo terremoto che piega l'Emilia. Ecco che lo Stato si sveglia! Speriamo sia la volta buona anche se ho paura che siano parole buttate al vento per rassicurare gli italiani.
Appena passato il periodo di panico il"piano di ricostruzione" verrà accantonato? Staremo a vedere!

Nessun commento:

Posta un commento